Il provvedimento con cui il giudice procedente respinge la richiesta di revoca o modifica di una misura cautelare personale non è impugnabile "per saltum" mediante ricorso per cassazione, in quanto tale rimedio è esperibile, ai sensi dell'art. 311 c.p.p., unicamente contro le ordinanze genetiche che dispongono la restrizione della libertà. Pertanto, l'imputato deve proporre appello dinanzi al Tribunale del riesame avverso il rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare, non essendo ammissibile il ricorso per cassazione per saltum. Tuttavia, ove sia direttamente proposto ricorso per cassazione contro un provvedimento di rigetto della richiesta di revoca di una misura cautelare, il ricorso non è inammissibile ma deve essere convertito in appello ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p., che detta la regola generale secondo cui l'impugnazione è ammissibile indipendentemente dalla qualificazione ad essa attribuita dalla parte.