Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26042 del 30 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26042PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso di un soggetto nei confronti del coniuge, anche se non attuato sulla base di un preciso programma criminoso ma di volta in volta per impulso del momento, integra il reato di minacce aggravate continuate, per il quale il giudice può riconoscere le attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante dell'uso di un coltello, qualificato come arma ai sensi della legge, ove risulti adeguatamente provato sulla base delle dichiarazioni della parte offesa e di testimoni oculari, senza che l'omessa audizione di un altro familiare, non richiesta nei termini di legge, possa inficiare la valutazione complessiva delle prove. In tali casi, la condanna del reo al risarcimento dei danni in favore della parte civile, ammessa al patrocinio gratuito, deve essere posta a carico dell'Erario, che l'imputato è tenuto a rimborsare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luig - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. BE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/02/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVANI PIERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CONSOLO Santi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. (Ndr: testo originale no…

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