Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22710 del 10 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22710PEN

Massima

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Il reato di minaccia è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla libertà morale del soggetto passivo. Pertanto, ai fini dell'integrazione del reato di minaccia, non è necessario che il male prospettato abbia effettivamente spaventato o intimorito la vittima, essendo invece sufficiente che le espressioni utilizzate, valutate alla luce delle concrete circostanze di tempo, di luogo e di modalità di propalazione, siano astrattamente idonee a ingenerare timore nel destinatario. Il giudizio di idoneità della minaccia a realizzare tale finalità deve essere effettuato secondo un criterio di normalità che rispecchi le reazioni dell'uomo medio. Inoltre, il reato di minaccia non richiede che il male prospettato sia grave o di particolare entità, essendo sufficiente che esso sia idoneo a incidere sulla libertà morale della persona offesa. Infine, la valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se sorretto da una motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Trani del 10.2.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa LOY Maria Francesca, che ha concluso per l'annullamento con rinvio per l'applicazione dell'articolo 131 bis c.p.;
udito per l'imp…

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