Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 14864 del 11 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:14864CIV

Massima

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Il proprietario che esperisce l'azione di rivendicazione (art. 948 c.c.) al fine di ottenere la restituzione di un bene immobile indebitamente occupato da un terzo, deve fornire la prova rigorosa del proprio diritto di proprietà, anche mediante titoli di acquisto o usucapione, senza poter ricorrere a presunzioni o altri mezzi di prova meno stringenti. Diversamente, il convenuto può limitarsi a contestare la pretesa dell'attore, senza essere gravato dall'onere di dimostrare la sussistenza di un proprio diritto reale sul bene. Nell'azione negatoria di servitù (c.d. actio negatoria servitutis), invece, grava sul proprietario del fondo l'onere di provare esclusivamente il proprio diritto di proprietà, anche per presunzioni, mentre spetta al convenuto dimostrare la sussistenza del diritto reale di servitù da lui vantato, al fine di superare la presunzione di libertà del fondo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNA Felice - Presidente

Dott. CARRATO Aldo - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Mauro - Consigliere

Dott. MASSAFRA Annachiara - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 7807/2017 R.G. proposto da
(OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avv. (OMISSIS), ed elettivamente domiciliata presso il suo studio in (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS), ed elettivamente domiciliata in Roma presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), del foro di Roma in (OMISSIS);
- controricorrente -
avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina n. 502 del 2016 pubblicata il 19 settembre 2016;
udita la rela…

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