Il giudice di legittimità, nel confermare la sentenza di condanna emessa nei confronti di un minore per reati di furto aggravato, ricettazione e danneggiamento, afferma che: Il giudizio di responsabilità penale del minore imputato può essere fondato sulle risultanze oggettive degli atti processuali, anche in presenza di dichiarazioni del minore e di testimonianze a suo favore ritenute inattendibili o poco convincenti dal giudice di merito. L'esclusione della diminuente di cui all'art. 89 c.p. (vizio parziale di mente) e dell'attenuante del fatto di particolare tenuità, nonché la determinazione della pena nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, purché adeguatamente motivate sulla base degli elementi acquisiti. Il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre pedissequamente i motivi di appello, senza alcun riferimento alla motivazione della sentenza impugnata, è inammissibile per difetto di specificità, in quanto non si raccorda a un determinato punto della decisione di secondo grado.