Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18305 del 26 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18305PEN

Massima

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La fattispecie di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si caratterizza per l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, idonea al perseguimento del programma criminoso, che si avvale del metodo mafioso, ossia della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della popolazione. La condotta di partecipazione all'associazione mafiosa, essendo a forma libera, può sostanziarsi in qualsiasi contributo, anche non direttamente riconducibile alla commissione dei delitti-scopo, purché causalmente efficiente al mantenimento e/o al rafforzamento dell'associazione, accrescendone la forza di intimidazione e la capacità di condizionamento del territorio. Ai fini della configurabilità della fattispecie associativa e della condotta partecipativa, non è necessaria la concreta realizzazione degli obiettivi criminali, essendo sufficiente la mera potenzialità del vincolo associativo e il mettersi a disposizione, a tempo indeterminato, rispetto agli interessi dell'associazione. La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per il delitto di associazione mafiosa, può essere superata solo in presenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in data 1516/06/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha insistito nel ricorso, chiedendone l'accoglimento.

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