Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18496 del 4 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18496PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, quale la custodia in carcere, può essere revocato dall'autorità giudiziaria che lo ha emesso qualora vengano meno i presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, determinando così la cessazione dell'interesse dell'indagato/imputato all'impugnazione del provvedimento confermativo di quello originario. In tal caso, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di conferma deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza che vi sia luogo alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali o di somme in favore della Cassa delle ammende, atteso che le ragioni della carenza di interesse sono sopravvenute rispetto alla proposizione del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale di Milano emessa il 27 luglio 2015;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso ber rinunzia.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 27 luglio 2015 il Tribunale di Milano, S…

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