Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha stabilito che: 1. La norma tecnica comunale che vieta in modo assoluto e incondizionato la realizzazione di nuovi impianti di recupero di rifiuti sull'intero territorio comunale è illegittima, in quanto costituisce una violazione delle norme del Codice dell'ambiente che riservano alla Regione e alla Provincia la competenza pianificatoria in materia di individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti. 2. L'autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia di Treviso, con effetto di variante urbanistica, per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi in un'area industriale del Comune di Paese, è legittima, in quanto la Provincia ha correttamente superato il dissenso manifestato dal Comune in sede di Conferenza dei Servizi, il quale non poteva opporre un veto insuperabile alla realizzazione dell'impianto. 3. Le censure del Comune di Paese relative alla localizzazione dell'impianto e alle valutazioni effettuate in sede di screening sono inammissibili, in quanto avrebbero dovuto essere sollevate già in quella fase procedimentale, essendo dotata di autonomia e destinata a tutelare l'interesse specifico alla protezione dei valori ambientali. 4. La Provincia ha adeguatamente valutato le osservazioni formulate in sede procedimentale da parte di comitati di cittadini, richiamando per relationem le controdeduzioni svolte dalla società Futura Recuperi e facendole proprie.