Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29707 del 11 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29707PEN

Massima

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Il reato di estorsione si differenzia dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni non tanto per la materialità del fatto, che può essere identica, quanto per l'elemento intenzionale dell'agente, caratterizzato nella fattispecie estorsiva dalla consapevolezza che quanto egli pretende non gli è dovuto. Quando la minaccia si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in situazioni del genere, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. Ai fini della distinzione tra esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione, occorre avere riguardo al grado di gravità della condotta violenta o minacciosa che, se manifestata in modo gratuito o sproporzionato rispetto al fine, ovvero tale da non lasciare possibilità di scelta alla vittima, integra gli estremi del più grave delitto di estorsione. L'utilizzo di simboli e metodi mafiosi, tali da non lasciare alcuna possibilità di scelta alla vittima, fa sconfinare la condotta dell'agente dal territorio dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni a quello dell'estorsione, aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GALLO D. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 4/5/2012 della Corte d'appello di Salerno sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. SCARDACCIONE Eduardo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglim…

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