La distanza minima tra due impianti di distribuzione di carburanti liquidi per uso autotrazione, localizzati in zone urbanistiche comunali non omogenee, deve essere determinata applicando il criterio della media aritmetica delle distanze minime previste per ciascuna delle diverse zone di ubicazione, ai sensi del comma 4 dell'art. 4 del Piano comunale di razionalizzazione del sistema di distribuzione carburanti. Pertanto, qualora l'impianto di distribuzione richiesto sia situato in zona agricola "E" e l'impianto più vicino sia ubicato in zona di espansione "C", la distanza minima da rispettare è pari alla media tra i 1.000 metri previsti per la zona "E" e i 600 metri stabiliti per la zona "C", ovvero 800 metri. Ove tale distanza minima risulti rispettata, il diniego dell'autorizzazione per la realizzazione del nuovo impianto, fondato sulla mancata osservanza della distanza minima, è illegittimo per violazione della disciplina regolamentare comunale. L'onere di provare rigorosamente l'esistenza e l'entità del danno risarcibile grava sul ricorrente, non potendosi invocare il principio acquisitivo né ricorrere alla valutazione equitativa del danno in assenza di allegazioni e prove specifiche.