Il lotto di terreno che, pur essendo l'unico non ancora edificato in una zona prevalentemente urbanizzata e dotata di tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, sia stato generato da un frazionamento successivo all'entrata in vigore del piano regolatore generale che ne abbia previsto l'assetto, può essere considerato "lotto intercluso" ai fini dell'applicazione della normativa edilizia di favore di cui all'art. 39 della l.r. n. 19/1972, senza che ciò possa ritenersi espressione di una speculazione fondiaria. Infatti, il frazionamento in tal caso non è frutto di una mera parcellizzazione del territorio, ma risponde alle scelte di pianificazione urbanistica effettuate dall'amministrazione comunale con lo strumento generale, il quale ha imposto un preciso assetto del territorio. Pertanto, il rilascio del permesso di costruire per l'edificazione su tale lotto, nel rispetto delle prescrizioni planimetriche del piano regolatore generale, non può essere considerato illegittimo per violazione della normativa sui lotti interclusi.