Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49459 del 15 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:49459PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione, induce il privato a dare o promettere indebitamente una somma di denaro o altra utilità, pur senza esercitare una vera e propria costrizione, commette il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p. Tale fattispecie si differenzia dalla concussione di cui all'art. 317 c.p. per l'assenza di una minaccia esplicita o implicita di un danno contra ius e per la presenza di una più tenue limitazione della libertà di autodeterminazione del privato, il quale, pur disponendo di margini decisionali più ampi, finisce per cedere alle pressioni morali del pubblico agente nella prospettiva di conseguire un proprio tornaconto personale. Pertanto, la condotta del pubblico ufficiale che, sfruttando il proprio potere, costringe il privato a consegnargli una somma di denaro o a promettere il versamento di altra utilità, pur in assenza di una minaccia esplicita di un danno, integra gli estremi del reato di induzione indebita e non quello di concussione. In tali casi, la responsabilità penale del pubblico agente deve essere ricondotta all'art. 319-quater c.p., con le conseguenti implicazioni sul piano sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1490/2014 Corte d'Appello di Venezia del 10/11/2014;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in Pubblica Udienza la relazione del Consigliere, Dott. Orlando Villoni;
udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto P.G., Dr.ssa MARINELLI Felicetta, che ha concluso per il rigetto;
uditi i difensori delle parti civili (OMISSIS), (OMISSIS) e Comune di San Michele al Tagliamento, avv. (OMISSIS) e a…

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