Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16724 del 16 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:16724PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia, ai sensi dell'art. 612 c.p., sussiste anche quando le espressioni utilizzate, pur non prospettando un male ingiusto specifico, risultano idonee a suscitare nella persona offesa un fondato timore per la propria incolumità, in ragione del contesto conflittuale in cui sono state proferite e della loro intrinseca capacità intimidatoria. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che le minacce siano caratterizzate da una particolare gravità o che l'agente abbia la concreta possibilità di realizzare le condotte minacciate, essendo sufficiente che le espressioni utilizzate siano oggettivamente idonee a incutere timore nella vittima. Inoltre, la mancata notifica dell'avviso di deposito della sentenza di primo grado, prevista dall'art. 548 c.p.p., comma 2, non determina la nullità del procedimento di impugnazione, qualora il diritto di difesa sia stato comunque esercitato con la proposizione tempestiva dell'appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/01/2017 del TRIBUNALE di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATERINA MAZZITELLI;
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott.ssa MIGNOLO Olga, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
SI DA' PER FATTA LA RELAZIONE SU ACCORDO DELLE PARTI;
L'AVV.TO (OMISSIS) SI RIPORTA ALLE CONCLUSIO…

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