Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20087 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20087PEN

Massima

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Il termine di prescrizione dei reati di diffamazione e omissione di controllo, aggravati ai sensi della legge n. 47 del 1948, è di sei anni, prorogabile di un quarto in presenza di cause interruttive o sospensive, decorrente dalla data di commissione del fatto. L'esercizio dell'azione penale da parte del pubblico ministero interrompe il corso della prescrizione, facendo decorrere un nuovo termine di pari durata. Il giudice è tenuto a considerare la circostanza aggravante speciale prevista dalla legge, ai fini della corretta individuazione del termine prescrizionale applicabile, anche in assenza di espressa contestazione da parte dell'imputato. L'erronea applicazione del termine prescrizionale ordinario, in luogo di quello più favorevole previsto dalla riforma del 2005, comporta l'annullamento della sentenza con rinvio ad altro giudice per il riesame della questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 633/2012 TRIBUNALE di MANTOVA, del 12/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. Aniello: annullamento con rinvio.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione per saltum il Procuratore generale della Corte di…

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