Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47556 del 10 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47556PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, reiterata e intrusiva, cagiona un perdurante e grave stato di ansia e di paura nella vittima, alterandone significativamente le abitudini di vita. A tal fine, non è necessario che la condotta si manifesti esclusivamente attraverso telefonate moleste, appostamenti o simili, essendo sufficiente qualsiasi comportamento idoneo a ingenerare nella persona offesa un fondato timore per la propria incolumità. L'elemento soggettivo del dolo è integrato anche dalla mera consapevolezza e volontà di porre in essere le condotte persecutorie, a prescindere dalla specifica finalità di cagionare il grave stato di ansia e di paura nella vittima. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può legittimamente negare l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche in presenza di elementi oggettivi e soggettivi di particolare gravità del fatto, quali la reiterazione delle condotte, le modalità aggressive dell'azione e il concreto pericolo cagionato alla persona offesa, senza necessità di esaminare analiticamente tutti i fattori favorevoli dedotti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2015 della CORTE APPELLO di. TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. DELEHAYE E., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza deliberata il 17/11/2015, la Corte di…

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