Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26304 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26304PEN

Massima

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Il contributo del partecipe a un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti può essere desunto anche da elementi indiziari diversi dalla prova diretta della sua attività di spaccio, purché idonei a dimostrare il suo stabile inserimento nella struttura organizzativa del sodalizio e la sua messa a disposizione per il perseguimento dei comuni fini illeciti, anche attraverso condotte di collaborazione e agevolazione dei reati-scopo. A tal fine, rilevano plurime conversazioni intercettate che attestino i rapporti del soggetto con gli altri partecipi, la sua conoscenza delle attività illecite e la sua disponibilità a compiere quanto necessario per la realizzazione dei programmi criminosi, senza che sia necessaria la prova di una struttura associativa articolata o di una esplicita reciproca manifestazione di intenti. Inoltre, ai fini dell'applicazione o conferma di una misura cautelare, è sufficiente la sola gravità degli indizi, senza che sia richiesta la valutazione della loro precisione e concordanza, essendo il giudizio cautelare preordinato a una prognosi di colpevolezza e non all'accertamento della certezza processuale. Infine, il decorso di un rilevante lasso di tempo tra i fatti contestati e l'emissione della misura cautelare, pur non determinando di per sé il venir meno delle esigenze cautelari, deve essere espressamente considerato dal giudice, potendo rientrare tra gli "elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari" ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., qualora non siano emersi ulteriori elementi di perdurante pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta da:

Dott. DOVERE Salvatore - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Relatore

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. RICCI Anna Luisa Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Bi.An. nato a M il (omissis)
avverso l'ordinanza del 22/12/2023 del TRIB. LIBERTA' di BARI
udita la relazione svolta dal Consigliere EUGENIA SERRAO;
letta la requisitoria scritta del Procuratore generale, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Bari con l'ordinanza indicata in epigrafe, in funzione di giudice del riesame in materia di misure cautelari personali, ha parzialmente accolto l'istanza di riesame presentata nell'interesse di Bi.An. avverso l'ordinanza emessa dal Giud…

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