Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28035 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28035PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e l'attendibilità delle prove, gode di ampio potere discrezionale, purché la motivazione sia logica e coerente con le risultanze processuali. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o di carenze motivazionali tali da rendere la decisione manifestamente illogica o contraria alle regole di esperienza. La valutazione delle dichiarazioni della persona offesa, dei testi e della documentazione medica rientra nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito, il quale può attribuire maggiore o minore credibilità a ciascun elemento di prova in relazione alle specifiche circostanze del caso concreto, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, salvo che la motivazione non risulti manifestamente illogica o carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3014/2010 TRIBUNALE di MATERA, del 11/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Matera,…

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