Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12126 del 30 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12126PEN

Massima

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Il riconoscimento di un vizio parziale di mente in capo all'imputato, derivante da un accertato disturbo della personalità, comporta la rideterminazione della pena base in misura astrattamente applicabile a persona capace di intendere e di volere, sulla quale poi computare la riduzione prevista per la diminuita imputabilità. Ciò in osservanza del principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione, secondo cui il disturbo psichico dell'imputato, pur non escludendone la capacità di intendere e di volere, deve essere adeguatamente valutato ai fini della determinazione della pena, in quanto incidente sulla sua imputabilità. Il giudice di merito, nel riconoscere il vizio parziale di mente, è pertanto tenuto a motivare congruamente sulla rideterminazione della pena base, senza potersi limitare a un mero rinvio alle statuizioni del primo giudice, le quali erano state pronunciate in assenza della valutazione dell'infermità mentale parziale. La motivazione sulla quantificazione della pena deve quindi tenere conto dell'effettiva capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto, al fine di pervenire a un trattamento sanzionatorio proporzionato e rispettoso del principio di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 3.7.2010 da:

Avv. (OMISSIS) difensore di (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Assise di Appello di Palermo del 13 aprile 2010;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto Dr. Stabile Carmine, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS) che ne ha chiesto, invece, l&…

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