Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18168 del 4 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18168PEN

Massima

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Il concorso morale nell'omicidio può essere integrato dalla condotta di chi, pur non essendo l'autore materiale del fatto, abbia agevolato l'azione delittuosa del diretto esecutore, anche attraverso la semplice distrazione della vittima, purché tale contributo risulti provato sulla base di un quadro indiziario grave, preciso e concordante, che non può essere superato dalla mera negazione dell'interessato, sottoposta a vaglio critico unitamente a tutti gli altri elementi probatori. In particolare, costituiscono gravi indizi di colpevolezza, idonei a giustificare la misura cautelare, il fatto che l'indagato sia stato telefonicamente convocato sul luogo del delitto dal diretto esecutore, che vi sia giunto poco prima dell'omicidio, che sia stato visto insieme all'autore materiale subito dopo il fatto, nonché che abbia fornito un alibi risultato falso, elementi questi che, valutati complessivamente e in modo approfondito, possono condurre a ritenere provata la sua partecipazione morale al reato, senza che a ciò osti la sua affermata estraneità, ove tale dichiarazione risulti sospetta di compiacenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. VL. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/11/2008 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIORDANO Umberto;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. DI CASOLA che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

sentito il difensore avv. MANNA.

OSSERVA

Lu. Vl. e' stato raggiunto da ordinanza di custodia in carcere emessa il 14 febbraio 2007 …

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