La revoca di un'autorizzazione di passo carrabile per sopravvenute esigenze di pubblico interesse, ai sensi dell'art. 27, comma 5, del Codice della Strada, deve essere adeguatamente motivata, ponderando il sacrificio degli interessi privati pregiudicati con l'esercizio del potere autoritativo, in applicazione dell'art. 21-quinquies della Legge n. 241/1990. L'Amministrazione è tenuta a valutare le deduzioni e le soluzioni alternative proposte dall'interessato nel corso del procedimento, esternando le ragioni tecniche per le quali tali soluzioni non siano ritenute praticabili, a pena di illegittimità del provvedimento per difetto di motivazione. Pur in assenza di un diritto reale di uso esclusivo sulle aree comuni, la revoca del passo carrabile può incidere sul valore delle unità immobiliari di proprietà esclusiva, determinando un pregiudizio patrimoniale indiretto in capo ai proprietari, la cui valutazione e quantificazione rientra nella giurisdizione del giudice ordinario.