Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20094 del 20 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20094PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La minaccia di un male ingiusto, anche se proferita in forma dialettale e nei confronti di persona con cui vi siano pregressi rapporti di lavoro, integra il reato di minaccia semplice ai sensi dell'art. 612 c.p., qualora risulti oggettivamente idonea a suscitare nella persona offesa un fondato timore di subire il male prospettato, a prescindere dalle effettive condizioni fisiche o psichiche dell'agente. L'apprezzamento della valenza intimidatoria dell'espressione usata e della potenziale realizzabilità del male minacciato rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio è insindacabile in sede di legittimità, ove congruamente motivato anche in relazione alla credibilità delle testimonianze acquisite, anche quando vi siano rapporti di collaborazione tra i testi e la persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 3/3/2006 da:

SE. Cl., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Rovigo del 20 gennaio 2006;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto Dr. Izzo Gioacchino, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

Sentito, altresi', l&#…

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