Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il provvedimento amministrativo di revoca di un contributo pubblico concesso in via provvisoria, adottato dall'amministrazione a distanza di oltre sei anni dalla concessione del primo anticipo e dopo due anni dalla ultimazione dell'investimento e dalla trasmissione della documentazione finale di spesa da parte del beneficiario, è illegittimo per violazione del termine ragionevole previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per l'esercizio del potere di autotutela, tenuto conto degli interessi del destinatario e dei controinteressati. Inoltre, qualora i pagamenti effettuati dal beneficiario antecedentemente alla comunicazione di ammissione al contributo siano configurabili come mera caparra confirmatoria di un preliminare di fornitura concluso successivamente all'approvazione dell'istanza, non può ritenersi integrato il presupposto della revoca per avvio anticipato del programma di investimento rispetto alla comunicazione di cui al punto 4.1 delle direttive di riferimento.