Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24946 del 12 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24946PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La confisca di beni ai sensi della legge antimafia è legittima quando ricorrono i seguenti presupposti: 1) la pericolosità sociale qualificata del proposto, desumibile dalla sua appartenenza ad associazioni criminali dedite al narcotraffico, comprovata da precedenti condanne e misure di prevenzione; 2) la sproporzione tra i beni acquisiti e i redditi leciti dichiarati o l'attività economica svolta, tale da far presumere l'origine illecita delle risorse impiegate per gli acquisti; 3) la disponibilità diretta o indiretta dei beni in capo al proposto, anche se formalmente intestati a familiari conviventi, in applicazione della presunzione iuris tantum prevista dalla legge. Tali requisiti, accertati dal giudice di merito attraverso un'approfondita istruttoria patrimoniale, legittimano la confisca dei beni, senza che possano essere rilevanti, in sede di legittimità, valutazioni alternative sulla provenienza lecita delle risorse, trattandosi di questioni di merito non ammesse nel giudizio di cassazione, limitato al solo controllo di legittimità. Inoltre, i terzi interessati dalla procedura di confisca, in quanto portatori di interessi civilistici, devono stare in giudizio con il ministero di un difensore munito di procura speciale, a pena di inammissibilità del relativo ricorso, non essendo applicabili in sede penale le regole di sanatoria previste dal codice di procedura civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 10/2013 CORTE APPELLO di CATANIA, del 17/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio il quale ha chiesto la inammissibilita' del ricorso.

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con decreto del 17 aprile 201…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.