Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4497 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4497PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso e offensivo nei confronti di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, anche se non incidente sull'atto di ufficio già compiuto, integra il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. Ciò in quanto la tutela penale di tale fattispecie mira a preservare il prestigio e l'autorevolezza della pubblica amministrazione, a prescindere dall'effettiva incidenza della condotta sull'attività funzionale. La qualificazione giuridica del fatto non può essere ricondotta all'ipotesi meno grave di ingiuria, ormai depenalizzata, in quanto il legislatore ha inteso tutelare in modo specifico e autonomo l'interesse alla corretta e serena esplicazione delle funzioni pubbliche. Inoltre, la valutazione della recidiva, quale circostanza aggravante, deve fondarsi sulla considerazione dei precedenti penali dell'imputato, senza che sia necessario un apprezzamento in concreto della loro incidenza sulla condotta in esame. Infine, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, pur in presenza di una condotta di lieve entità, può essere adeguatamente motivato in relazione alla gravità e alla reiterazione dei precedenti penali, i quali assumono rilievo ostativo al bilanciamento con la recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/07/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Messina, a seguito …

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