Il progetto di adeguamento funzionale di un impianto di depurazione esistente, che non comporta modifiche strutturali o localizzative dell'impianto stesso, ma solo interventi di implementazione operativo-funzionale, non è assoggettabile a valutazione di impatto ambientale (VIA) integrata con valutazione di incidenza (VI), in assenza di una dimostrazione concreta e decisiva, da parte dell'amministrazione, circa la sussistenza di potenziali impatti ambientali significativi e negativi. Infatti, in tali casi, le eventuali criticità ambientali, come quelle relative alle emissioni odorigene, all'impatto acustico o alla classificazione dell'area in zone a rischio idrogeologico, rilevano non già sul piano della VIA, bensì dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) o dell'autorizzazione unica ambientale (AUA), essendo preordinate all'operatività e alla prevenzione dei rischi, piuttosto che all'insediamento del ciclo produttivo. Pertanto, l'assoggettamento a VIA-VI di un siffatto progetto, in assenza di una adeguata motivazione circa la sussistenza di impatti ambientali significativi e negativi, è illegittimo.