Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36785 del 7 novembre 2006

ECLI:IT:CASS:2006:36785PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale può essere applicata nei confronti di una persona indiziata di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, anche in assenza di una condanna penale, purché il giudice indichi gli elementi idonei a documentare positivamente la condizione di attuale pericolosità sociale dell'interessato. La pericolosità sociale dell'indiziato di appartenenza ad associazioni mafiose si ritiene permanente e latente, una volta che tale appartenenza sia stata accertata sulla base di un giudizio logico-indiziario fondato su concreti elementi di fatto e non su mere supposizioni o presunzioni con inversione dell'onere probatorio. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione del provvedimento di applicazione della misura di prevenzione è limitato alla verifica dell'esistenza di una motivazione congrua, completa e logica, senza poter sindacare la valutazione di merito degli elementi probatori effettuata dal giudice di merito. L'impossibilità di un controllo pieno sulla congruenza della struttura logica della motivazione non determina una ingiustificata contrazione delle garanzie difensive, in quanto le forme di esercizio del diritto di difesa possono essere diversamente modulate in relazione alle caratteristiche del procedimento di prevenzione, purché ne sia comunque assicurato lo scopo e la funzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dai magistrati:

1. Di Iorio Giorgio presidente

2. Morgigni Antonio consigliere

3. Casucci Giuliano consigliere

4. Monastero Francesco consigliere

5. Persico Maria Ida consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da


Sp.Gi., n. Gi.Ta. (...)

avverso il decreto 31/05/2005 della Corte d'Appello di Reggio Calabria Sezione Misure di Prevenzione;

sentita la relazione svolta dal consigliere Antonio Morgigni;

letta la requisitoria del sostituto procuratore generale A. Gialanella, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso

OSSERVA

Il 31 maggio 2005 la Corte d'Appello di Reggio Calabria Sezione Misure di Prevenzione ha confe…

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