Il giudice amministrativo, nell'ambito di un giudizio di ottemperanza, è tenuto ad accogliere il ricorso e a dichiarare l'obbligo dell'amministrazione intimata di procedere al pagamento delle somme indicate in una precedente sentenza passata in giudicato, maggiorate degli interessi legali con la decorrenza indicata, qualora risultino soddisfatti i seguenti presupposti: 1) la notifica del titolo in forma esecutiva; 2) l'attestazione del passaggio in giudicato della sentenza; 3) la mancata deduzione dell'avvenuto pagamento della somma; 4) il decorso del termine dilatorio di centoventi giorni per la proposizione di azioni esecutive nei confronti della Pubblica Amministrazione. In caso di ulteriore inottemperanza, il giudice può nominare un Commissario ad acta, individuato nel Segretario generale del Ministero competente, con facoltà di delega ad altro dirigente o funzionario, affinché provveda al compimento degli atti necessari all'esecuzione della sentenza nel termine assegnato. Le spese del giudizio di ottemperanza seguono la soccombenza e sono liquidate in favore della parte che ne ha fatto richiesta, tenuto conto della natura della controversia, senza includere le eventuali spese non funzionali all'introduzione del giudizio, come quelle di precetto, in quanto imputabili alla libera scelta del creditore di avvalersi di strumenti di esecuzione diversi dall'ottemperanza al giudicato.