Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12375 del 15 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12375PEN

Massima

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Il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309 del 1990 sulla recidiva di cui all'art. 99, comma 4, c.p. è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 251/2012. Pertanto, il giudice di merito deve procedere al giudizio di comparazione tra l'attenuante speciale e la recidiva, senza più considerare il divieto di prevalenza, al fine di determinare la pena in modo adeguato e proporzionato alla gravità del fatto e alla colpevolezza dell'imputato. Il principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione mira a garantire il rispetto del principio di proporzionalità della pena, attraverso una valutazione complessiva delle circostanze aggravanti e attenuanti concretamente applicabili al caso di specie, in conformità ai canoni di ragionevolezza e di individualizzazione della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffae - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12842/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 24/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. d'Angelo G. che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente alla pena.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 24.5.12 fa…

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