Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42791 del 19 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42791PEN

Massima

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Il fine di profitto, quale elemento costitutivo del delitto di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cui all'art. 12, comma 3, del D.Lgs. n. 286 del 1998, nella formulazione vigente all'epoca dei fatti, è integrato dalla prova di un'attività svolta in forma professionale e organizzata, diretta a procurare l'ingresso irregolare di cittadini extracomunitari nel territorio nazionale, attraverso la presentazione di numerose domande di nulla osta all'assunzione, corredate da documentazione lavorativa e reddituale falsa, al fine di conseguire un indebito vantaggio economico, anche indiretto, a prescindere dall'effettiva percezione di somme di denaro dagli stranieri interessati. Tale elemento soggettivo può desumersi da una pluralità di elementi indiziari, quali il numero elevato di pratiche avviate, la reiterazione delle condotte, l'utilizzo di modalità standardizzate e l'impiego di soggetti intermediari, la mancanza di effettivi requisiti aziendali e reddituali in capo al datore di lavoro indicato, nonché il rinvenimento di documentazione contabile ufficiosa recante l'indicazione del costo di ogni pratica. Il concorso di persone nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina non richiede necessariamente un previo accordo tra i concorrenti o la reciproca consapevolezza del contributo apportato da ciascuno, essendo sufficiente che le condotte individuali, pur diversificate, siano riconducibili a un unico disegno criminoso, caratterizzato dall'unitarietà dell'obiettivo perseguito. La determinazione della pena, se contenuta entro il minimo edittale o prossima ad esso, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, pur sintetica, è immune da vizi logici o da arbitrarietà, salvo che non risulti frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2036/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del 30/06/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/10/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))A SARACENO;
Udito in pubblica udienza il Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto d…

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