Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42317 del 6 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42317PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, pur essendo ampio e tutelato, non può travalicare i limiti della continenza e degenerare in una gratuita offesa personale della persona oggetto della critica, anche quando questa si svolga in un contesto politico e di polemica tra testate giornalistiche. La forma espositiva della critica deve essere corretta e strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione, senza eccedere in aggressioni gratuite e immotivate della reputazione altrui, anche qualora le espressioni utilizzate siano oggettivamente offensive ma insostituibili per manifestare il pensiero critico. Il giudice di merito deve valutare se le espressioni impiegate, pur essendo offensive, siano indispensabili e proporzionate alla critica che si intende esprimere, oppure se travalicano i limiti della continenza e configurano il reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/02/2012 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 02/05/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. EDUARDO DE GREGORIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. FILIPPI PAOLA.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Firenze ha confermato la condanna in primo grado nei confronti dell'imputato, giornalis…

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