Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti dalle società Amaltea S.p.A. e Parcheggi Pratesi s.r.l. (successivamente incorporate dalla Elaia S.p.A.) contro il Comune di Prato e A.S.M. Ambiente Servizi Mobilità S.p.A., ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La revoca di una procedura di project financing per la realizzazione di un parcheggio, seguita dall'approvazione di un diverso progetto per la realizzazione di un parcheggio in un'area limitrofa, comporta l'implicita revoca di tutti gli atti relativi alla precedente procedura di project financing. Tale revoca implicita è desumibile dalla incompatibilità concettuale e realizzativa tra i due progetti e dalla motivazione del nuovo provvedimento che evidenzia la definitiva decisione di non proseguire nell'iter realizzativo del primo parcheggio. 2. La deliberazione che approva un nuovo progetto di parcheggio pubblico, in sostituzione di quello precedentemente oggetto di revoca, non è illegittima per violazione del principio di partecipazione, in quanto l'intenzione dell'Amministrazione di rimeditare la decisione di procedere con il project financing era già stata esplicitata nella precedente deliberazione di revoca, consentendo così alle società ricorrenti di formulare le proprie osservazioni. 3. La deliberazione che approva il nuovo progetto di parcheggio pubblico è adeguatamente motivata, in quanto individua una ragione di preferenza del nuovo progetto, relativa alla sistemazione complessiva dell'area interessata, non efficacemente contestata dalle società ricorrenti. 4. L'inclusione del nuovo progetto di parcheggio pubblico nella programmazione triennale dei lavori pubblici, con uno stanziamento ritenuto adeguato in relazione allo stato non particolarmente avanzato del progetto, non richiede necessariamente la previa redazione del progetto preliminare, trattandosi di semplice progetto di fattibilità e di opera pubblica non prioritaria per l'Amministrazione. 5. La domanda risarcitoria/indennitaria proposta dalle società ricorrenti è rigettata per difetto di prova del pregiudizio subito, non essendo sufficiente la mera produzione della dichiarazione predisposta ai sensi dell'art. 153 del d.lgs. n. 163/2006, non corredata da idonea documentazione a supporto delle voci e dei relativi importi.