Consiglio di Stato sentenza n. 526 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:526SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo abilitativo è legittimo anche in assenza di una puntuale indicazione nell'atto della superficie e dei volumi da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza, in quanto tali elementi sono definiti dalla legge e possono essere precisati in un successivo provvedimento di acquisizione. La mancata comunicazione dell'avvio del procedimento di demolizione non determina l'invalidità del provvedimento finale quando si tratta di un'attività vincolata di repressione di abusi edilizi, in quanto il privato non ha dimostrato che la partecipazione avrebbe potuto incidere sull'esito del procedimento. Inoltre, la violazione dell'obbligo di preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 non comporta l'annullamento del provvedimento finale quando è evidente che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, in applicazione del principio di cui all'art. 21-octies, comma 2, della medesima legge.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/01/2021

N. 00526/2021REG.PROV.COLL.

N. 03423/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3423 del 2020, proposto da Gennaro Mandile e Maria Attruia, rappresentati e difesi dall'avvocato Francesco Antonio Di Somma, con domicilio digitale come da Pec da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Valentina Paglia in Roma, corso D'Italia n. 92;

contro

Comune di Scafati, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Marciano, con domicilio digitale come da Pec da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Germanio 172;
Francesco Antonio Di Somma non costituito in giudizio;

per la riforma

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