Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In materia di concessioni di suolo pubblico per l'installazione di dehors, l'amministrazione comunale è libera di rideterminare la disciplina precedentemente posta, anche in parziale modifica di quanto in precedenza stabilito, purché tale scelta sia adeguatamente motivata in relazione alle specifiche esigenze di tutela del patrimonio culturale e di libera fruizione degli spazi pubblici. 2. L'obbligo di preventiva intesa con la Regione, previsto dall'art. 52, comma 1-ter, del d.lgs. n. 42/2004, si applica esclusivamente alle ipotesi di revoca o riesame di concessioni già rilasciate, e non anche all'adozione di una nuova disciplina generale per il rilascio di nuove concessioni. 3. L'amministrazione comunale, nel disciplinare le modalità di occupazione di suolo pubblico per l'installazione di dehors, può legittimamente differenziare il trattamento in relazione alle specifiche caratteristiche delle diverse vie e piazze del centro storico, senza che ciò integri un vizio di disparità di trattamento, in quanto la diversità di disciplina trova giustificazione nella diversità delle situazioni di fatto. 4. Nell'esercizio del proprio potere discrezionale in materia di concessioni di suolo pubblico per l'installazione di dehors, l'amministrazione comunale è tenuta a motivare adeguatamente le proprie scelte, senza che il giudice amministrativo possa sindacare nel merito tali valutazioni, se non in caso di manifesta irragionevolezza o illogicità.