Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la complessa vicenda urbanistica e autorizzativa relativa alla realizzazione di una media struttura di vendita in un Comune, afferma il seguente principio di diritto: 1. Il termine per l'impugnazione delle disposizioni dirette a disciplinare, con effetti erga omnes, l'uso del territorio negli aspetti urbanistici ed edilizi contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica decorre, per i soggetti terzi, dall'ultimo giorno di pubblicazione delle relative delibere. Tale presunzione di conoscenza legale si estende anche agli atti convenzionali espressamente richiamati nelle delibere. 2. In caso di omesso o tardivo gravame del provvedimento presupposto ed autonomamente lesivo, divenuto inoppugnabile, è inammissibile l'impugnazione dell'atto conseguenziale per vizi riconducibili all'atto presupposto, salvo far valere vizi propri ed autonomi di tale atto. 3. Ai fini della verifica della conformità delle opere edilizie ai relativi titoli autorizzatori, rileva la sostanziale rispondenza dello stato di fatto ai contenuti progettuali, anche tenendo conto delle varianti in corso d'opera rientranti nel regime di cui all'art. 22 del D.P.R. 380/2001. 4. La demolizione e ricostruzione di un edificio, pur comportando modifiche volumetriche, non integra necessariamente una trasformazione tale da far venir meno le caratteristiche fondamentali dell'edificio preesistente, con conseguente perdurante vigore dei parametri urbanistico-edilizi in forza dei quali il fabbricato era stato originariamente assentito.