Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8494 del 25 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8494PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. sussiste quando vi sia la prova di un'organizzazione criminale strutturata, dotata di una propria forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, che si avvalga della condizione di assoggettamento e di omertà per commettere delitti e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e di pubblici servizi o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri. Ai fini della configurabilità del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 d.P.R. 309/1990, è sufficiente la prova dell'esistenza di un vincolo associativo, anche se non strutturato in modo rigido, finalizzato al conseguimento di un programma criminoso unitario, caratterizzato dalla pluralità di condotte e dalla divisione di compiti tra gli associati. Tali reati possono essere desunti da un complesso di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali intercettazioni telefoniche e ambientali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corrispondenza epistolare, che dimostrino l'esistenza di un'organizzazione criminale, la sua struttura, i ruoli e le funzioni dei singoli associati, le modalità di finanziamento e di gestione delle attività illecite, nonché il carattere duraturo e sistematico delle condotte criminose. L'applicazione di misure cautelari personali, come la custodia in carcere, è giustificata dalla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, desumibili da tale compendio probatorio, e dalle esigenze cautelari di prevenzione di ulteriori reati, in ragione della pericolosità sociale degli indagati, del loro radicamento sul territorio e della concreta possibilità di reiterazione delle condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. MI. N. IL (OMESSO);

2) D'. GI. N. IL (OMESSO);

3) SA. MA. N. IL (OMESSO);

4) AV. AN. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/02/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI Luigi, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

La Corte:

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.