Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14565 del 29 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14565PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla condotta pregressa dell'indagato, caratterizzata da una reiterata attività di cessione di sostanze stupefacenti protrattasi per un significativo arco temporale, nonché dal suo qualificato curriculum criminale, anche in assenza di recenti episodi di spaccio, purché tali elementi siano valutati in modo complessivo e logicamente motivato dal giudice. Inoltre, la sussistenza di numerosi precedenti penali specifici, che abbiano già comportato la concessione della sospensione condizionale della pena, esclude la possibilità di una nuova applicazione del beneficio, ai sensi dell'art. 164, comma 3, c.p., rendendo pertanto legittima l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07-09-2017 del Tribunale dell'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS), che si riportava al ricorso chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordin…

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