Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15312 del 9 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15312PEN

Massima

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Il diritto di critica e di denuncia nei confronti di professionisti, anche attraverso l'invio di esposti, non è assoluto e incondizionato, ma trova il suo limite nel rispetto dell'onore e della reputazione altrui. Pertanto, l'esercizio di tale diritto non può tradursi in affermazioni offensive e gratuite che travalichino la mera esposizione dei fatti e delle proprie ragioni, andando a ledere ingiustificatamente la sfera personale e professionale dei soggetti interessati. In tali casi, la condotta può integrare il reato di diffamazione, salvo che ricorrano le scriminanti previste dalla legge, come lo stato d'ira determinato da un comportamento ingiusto della controparte. Tuttavia, la valutazione circa la sussistenza di tali elementi deve essere effettuata dal giudice in modo rigoroso e congruamente motivato, senza appiattirsi acriticamente sulle argomentazioni di primo grado. Inoltre, il giudice chiamato a pronunciarsi sul merito della vicenda deve astenersi qualora abbia già espresso una valutazione in precedenti fasi processuali, al fine di garantire l'imparzialità del giudizio. Infine, il reato di diffamazione è soggetto a prescrizione, il cui decorso deve essere attentamente verificato dal giudice, anche in sede di legittimità, al fine di dichiarare l'estinzione del reato ove ne ricorrano i presupposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/04/2008 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Alfredo Montagna, che ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte d'Appello di M…

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