La controversia relativa al canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto si tratta di una entrata patrimoniale con funzione di corrispettivo a fronte dell'utilizzo di beni pubblici. Il giudice amministrativo, pertanto, è privo di giurisdizione per conoscere di tali controversie, le quali devono essere proposte innanzi al giudice ordinario entro il termine di decadenza di tre mesi previsto dall'art. 11 del Codice del processo amministrativo. La natura patrimoniale e corrispettiva del canone in questione, e non la sua qualificazione formale, è il criterio determinante per individuare la giurisdizione competente, in applicazione del principio affermato dalla Corte costituzionale e dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda se il processo verrà riproposto innanzi al giudice ordinario nel termine di legge.