La revoca o l'annullamento in autotutela di atti amministrativi che approvano lo studio di fattibilità e dichiarano il pubblico interesse di una proposta progettuale presentata ai sensi dell'art. 183, comma 15, del d.lgs. n. 50/2016 (c.d. "finanza di progetto"), non determinano la lesione di un interesse qualificato del proponente, né danno luogo a responsabilità precontrattuale dell'amministrazione per violazione degli obblighi di correttezza e buona fede, in quanto tali atti hanno natura meramente preparatoria e non consolidano alcun affidamento tutelabile alla conclusione del contratto, essendo la realizzazione dell'opera subordinata all'adozione di ulteriori provvedimenti discrezionali dell'amministrazione, quali l'approvazione della variante urbanistica e le valutazioni ambientali, rispetto ai quali l'interesse pubblico alla realizzazione dell'opera è recessivo. Pertanto, il proponente non può vantare un interesse all'annullamento degli atti di revoca o di annullamento in autotutela, né può richiedere il risarcimento dei danni o l'indennizzo per la lesione di un affidamento incolpevolmente ingenerato, in quanto le spese sostenute per la presentazione della proposta e per l'introduzione del giudizio non sono conseguenza di scelte negoziali indotte da un affidamento suscitato dall'amministrazione.