Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14206 del 31 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14206PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri inerenti alla sua funzione, alteri il corretto svolgimento di una gara pubblica, favorendo determinati operatori economici a discapito della libera concorrenza, risponde dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti. Ciò in quanto il dovere di imparzialità e trasparenza che grava sul pubblico funzionario nell'espletamento delle procedure di affidamento di appalti pubblici impone che la scelta del contraente avvenga mediante una gara che assicuri la selezione del soggetto più idoneo, in modo obiettivo e senza indebite interferenze. Il pubblico ufficiale che, in violazione di tali principi, favorisca determinati operatori economici su indicazione di un'associazione criminosa, integra i reati di associazione per delinquere e di turbata libertà degli incanti, a prescindere dalla circostanza che le gare siano state formalmente espletate, essendo sufficiente che la selezione dell'impresa affidataria non sia avvenuta secondo criteri di imparzialità e trasparenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CE. EL., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/04/2008 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere CARCANO

DOMENICO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)) che

ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)).

RIT…

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