Il comportamento abituale di violenza fisica e verbale, anche in presenza di figli minori, che offende l'integrità morale e fisica della vittima e rende particolarmente dolorose le relazioni familiari, integra il reato di maltrattamenti in famiglia, senza che possano essere riconosciute le attenuanti generiche o la sospensione condizionale della pena, in considerazione della gravità e della durata della condotta delittuosa. La vittima di maltrattamenti in famiglia gode di piena credibilità e attendibilità nel suo resoconto dettagliato e puntuale degli episodi di violenza subiti, anche se vi siano state iniziali dichiarazioni parziali alla polizia giudiziaria, non potendo tali incongruenze inficiare la complessiva ricostruzione dei fatti. L'abitualità della condotta di maltrattamenti in famiglia si desume dal racconto della vittima, corroborato da elementi testimoniali e documentali, che dimostrino un consapevole e reiterato comportamento dell'imputato volto ad offendere l'integrità morale e fisica della persona offesa, rendendo particolarmente dolorose le relazioni familiari.