Il verbale di contestazione immediata di una violazione del Codice della Strada fa piena prova, fino a querela di falso, in ordine alla descrizione dei fatti ivi riportata, senza che il giudice possa sindacare la maggiore o minore analiticità della stessa, essendo sufficiente che essa consenta l'identificazione dell'illecito contestato. Pertanto, il giudice è tenuto ad accertare la conformità a diritto della contestazione, senza poter richiedere una descrizione più dettagliata del fatto, salvo il caso in cui la violazione non sia stata immediatamente contestata, in cui l'articolo 201 del Codice della Strada impone una descrizione più precisa e dettagliata della violazione. La mancanza di una descrizione particolareggiata non determina la nullità del verbale, né tantomeno un vulnus al diritto di difesa, atteso che la contestazione immediata consente all'interessato di comprendere pienamente i fatti oggetto di accertamento e di fornire le proprie deduzioni. Pertanto, il giudice non può annullare il verbale per carenza di motivazione, quando la descrizione del fatto, pur sommaria, consenta l'identificazione dell'illecito contestato, essendo onere dell'interessato, in caso di contestazioni sulla veridicità o completezza di tale descrizione, procedere con la querela di falso.