Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1425 del 15 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1425PEN

Massima

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La coltivazione e la detenzione di sostanze stupefacenti, anche in minima quantità e per uso personale, integrano condotte penalmente rilevanti ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 1-bis. La valutazione della concreta offensività della condotta deve tenere conto dell'intero contesto probatorio, come la presenza di altri quantitativi di droga, di strumenti per il confezionamento e di denaro contante, che possono dimostrare la destinazione della sostanza allo spaccio. Il concorso nel reato di detenzione di stupefacenti può configurarsi anche per il mero fatto di mettere a disposizione il proprio appartamento per il deposito e il confezionamento delle dosi, in attesa dello spaccio, senza necessità di un contributo causale diretto alla detenzione. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria. Le doglianze meramente critiche della valutazione probatoria operata dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2016 della Corte di Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Bologna ha confermato la sentenza di condanna …

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