La condotta violenta e ingiuriosa posta in essere nei confronti di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, anche se successiva all'adempimento di un obbligo di firma, integra il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis c.p. Ciò in quanto tali comportamenti, scaturiti dalle intemperanze dell'imputato, si inseriscono nel contesto delle attività di rilievo pubblicistico svolte dal pubblico ufficiale, essendo diretti a ostacolare o turbare l'esercizio delle sue funzioni. L'assoluzione dall'imputazione di resistenza a pubblico ufficiale non esclude la sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 10, c.p., in quanto le condotte violente e ingiuriose sono comunque rivolte contro il pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. La valutazione degli elementi probatori e la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, se non manifestamente illogica, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi in tale sede procedere a una nuova valutazione del materiale probatorio.