Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21069 del 28 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21069PEN

Massima

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Il giudizio sulla gravità indiziaria in sede cautelare deve essere effettuato in modo rigoroso, valutando con attenzione sia gli elementi probatori a carico dell'indagato, sia le deduzioni difensive, al fine di accertare l'esistenza di una qualificata probabilità di responsabilità, senza poter desumere la partecipazione all'associazione mafiosa dalla mera esistenza di stretti legami familiari con altri soggetti affiliati, essendo necessaria la prova di un coinvolgimento consapevole e non occasionale nelle attività della consorteria. La motivazione del provvedimento cautelare deve altresì confrontarsi in modo adeguato con le specifiche censure difensive, senza limitarsi a un mero rinvio per relationem alle argomentazioni svolte in precedenti provvedimenti, dovendosi invece procedere a una valutazione autonoma e completa degli elementi di prova e di discolpa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30-07-2020 del Tribunale di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ord…

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