Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2692 del 21 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2692PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) sussiste quando la condotta del reo determina nella vittima uno stato di ansia e di timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita, anche attraverso il ricorso all'intervento delle forze dell'ordine o di familiari. Ai fini della configurabilità del reato non è necessario che la vittima subisca uno "stato patologico", essendo sufficiente l'accertamento di un significativo mutamento delle sue abitudini quotidiane dovuto alla perdurante condotta molesta e minacciosa dell'agente. La prova di tali elementi può essere desunta dalle risultanze istruttorie, senza che sia indispensabile la documentazione fotografica o video dei pedinamenti, essendo sufficiente la valutazione complessiva delle testimonianze raccolte. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, senza che il mancato esame di singoli elementi probatori possa integrare un vizio di motivazione censurabile in cassazione, ove la decisione risulti comunque sorretta da adeguata e logica argomentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/03/2018 della CORTE di APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata …

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