Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14288 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14288PEN

Massima

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La misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni può essere legittimamente disposta anche nei confronti di un soggetto deceduto, purché sia stato previamente accertato in via definitiva, attraverso l'applicazione di una misura di prevenzione personale, il suo stato di pericolosità qualificata, come indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa. Infatti, la ratio della confisca di prevenzione è quella di colpire i beni e i proventi di natura presuntivamente illecita, al fine di escluderli dal circuito economico collegato ad attività e soggetti criminosi, a prescindere dalla persistenza in vita del proposto. Pertanto, la morte del soggetto sottoposto a misura di prevenzione personale, intervenuta prima dell'irrevocabilità del provvedimento di confisca dei suoi beni patrimoniali, non determina la caducazione di quest'ultima misura, purché l'accertamento della pericolosità qualificata del proposto sia divenuto definitivo, anche se solo nelle more della procedura applicativa della misura patrimoniale. Ciò in quanto, ai fini della legittimità e della non revocabilità della confisca di prevenzione, è sufficiente che l'accertamento della pericolosità del proposto abbia acquisito il carattere della definitività, a prescindere dal momento in cui ciò sia avvenuto rispetto alla richiesta di applicazione della misura patrimoniale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 26/2010 CORTE APPELLO di PALERMO, del 17/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA P:; inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propongono ricorso per cassazione (OMISS…

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