Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13641 del 12 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13641PEN

Massima

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La minaccia costitutiva del delitto di estorsione può essere manifestata anche in maniera implicita, essendo sufficiente che essa sia idonea a incutere timore e a coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui questa opera. Le dichiarazioni testimoniali della persona offesa dal reato, ove ritenute intrinsecamente attendibili, possono costituire una vera e propria fonte di prova, sulla quale può essere, anche esclusivamente, fondata l'affermazione di colpevolezza dell'imputato, purché la relativa valutazione sia adeguatamente motivata. La recidiva specifica reiterata comporta l'imprescrittibilità del reato, anche alla luce della nuova normativa introdotta dalla Legge n. 251 del 2005.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) del foro di Pistoia nell'interesse di:

Ca. Au. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Firenze, 1 sezione penale, in data 22 maggio 2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. GALASSO Aurelio, il quale ha concluso per l'inammissibilita'.

osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESS…

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