La demanialità di una strada pubblica può essere desunta da una pluralità di indici presuntivi, quali l'uso pubblico e indiscriminato da parte di un numero indeterminato di persone, l'ubicazione all'interno di luoghi abitati, la finalità di collegamento con altre vie pubbliche, nonché il comportamento tenuto dalla pubblica amministrazione nell'ambito dell'edilizia e dell'urbanistica, come la realizzazione di servizi pubblici e la manutenzione del piano viabile. Tali elementi, considerati nel loro complesso, sono idonei a dimostrare l'assoggettamento del bene all'uso pubblico, anche in assenza della sua formale inclusione negli elenchi comunali delle strade pubbliche, la cui natura è meramente dichiarativa e non costitutiva. Pertanto, il rilascio di un'autorizzazione per un passo carrabile su una strada che presenta i suddetti indici presuntivi di demanialità è legittimo, in quanto la pubblica amministrazione può disporre del bene nell'esercizio dei propri poteri di gestione del demanio pubblico. Inoltre, il mancato coinvolgimento di privati nel procedimento amministrativo relativo al rilascio dell'autorizzazione non determina l'illegittimità del provvedimento, qualora risulti che i medesimi privati abbiano comunque partecipato attivamente al procedimento, presentando memorie e osservazioni, ancorché non accolte positivamente dall'amministrazione. In tali casi, il principio di partecipazione procedimentale di cui all'art. 7 della legge n. 241/1990 deve ritenersi comunque soddisfatto.