Il provvedimento di revoca, modifica o estinzione di una misura cautelare personale è impugnabile esclusivamente con l'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p., e non con il ricorso per cassazione immediato (c.d. per saltum) previsto dall'art. 569 c.p.p. per le sentenze di primo grado. Il legislatore ha infatti riservato il rimedio del ricorso per cassazione immediato alla sola fase di cognizione, mentre per i provvedimenti cautelari l'unica via di impugnazione ammessa è l'appello, fermo restando la possibilità di proporre successivamente ricorso per cassazione avverso la decisione del tribunale del riesame. Tale interpretazione, fondata sulla formulazione letterale delle norme processuali, mira a garantire un adeguato sistema di tutele e controlli sui provvedimenti restrittivi della libertà personale, evitando scorciatoie che potrebbero compromettere il corretto svolgimento del procedimento cautelare.